
C’è un possibile effetto collaterale del Covid 19 che è, al momento, ancora sotto traccia. Qualcosa che Alberto Nagel, ad di Mediobanca, ha definito una bomba atomica pronta a far scoppiare i bilanci bancari: il calendar provisioning, la norma della Bce che prevede la progressiva svalutazione di Npl e Utp fino al 100% in tre anni. Nagel lo ha detto nel corso dell’audizione della Commissione parlamentare sul sistema bancario. Un problema esacerbato dal fatto che oggi – per dare sollievo alle attività produttive – i crediti sono elargiti con maglie più larghe e non è improbabile che molti diventino Utp (unlikely to pay, inadempienze probabili che non si sono ancora trasformate in sofferenze) , gravando sui conti del sistema bancario italiano mentre stava faticosamente tentando di uscire da un pantano secolare.
I soldi ci sono: bisogna farli circolare. Perché accada, serve una “moratoria occupazionale più estesa di quella decretata dal Governo. Un nuovo patto tra famiglie e imprese”, dice Manetti.
“Credo che si debbano creare le condizioni affinché spontaneamente i risparmiatori possano investire i propri soldi per dare una spinta al sistema e liberarlo dalla trappola Come? Ad esempio, investendo una piccola parte del proprio risparmio per finanziare l’acquisto dei portafogli di crediti deteriorati: toccherebbe allo Stato garantire rendimenti minimi a questi investimenti attraverso una specie di Gacs a rischio finanziario zero considerando i potenziali tassi di recupero”.
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